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al testo di Rosa Maria Melchionda
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Brillii di luce
Rami sottili tendono all'alto, forti nella loro fragile sembianza li vedo stagliarsi dietro ai vetri opachi con le loro foglie rade. Il grigio di un cielo occluso dalla fredda stagione incombente, ai miei occhi il mondo appare spoglio, solitario, in bianco e nero.
Resto a guardare quel rettangolo di finestra, quel quadro senza cromature che tanto mi coinvolge e mi avvolge, reclino il capo a destra e a manca, forse, chissà, ma nulla cambia. E' novembre, mi dico, malinconiche giornate prive di colori, con il sole caldo altrove, essi sono scivolati via, resta il silenzio senza i giochi dei bambini.
Mi sento novembre. Il grigio impera negli spazi dei colori dei sogni scivolati via, quelli vissuti e quelli da vivere, il grigio impera nella calma piatta di un giorno uguale all'altro, nel silenzio senza i giochi dei bambini. Mi distolgo, cerco un varco, lo trovo in quelle piccole varianti della mia esistenza che mi riaccendono come il soffio sulla brace.
Come il sole sulla neve, creano brillii di luce dorata, a memoria di quale magnifico spettacolo sia la vita. Brillii dorati attraversano il mio quadro senza colore, sorrido, li fermo nei miei occhi li custodisco nella memoria, illumineranno il cuore e sarà sempre un NATALE, la cui luce dà senso al grigiore che passa, dà poesia all'inverno che gela, scalda l'anima nel silenzio che attende le voci e l'amore della famiglia tutta intera.
( novembre 2013 )
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